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Scritto da Redazione CalcioBlog24 | venerdì 3 agosto 2012 | Scritto in

Video-Spagna, matrimonio a ritmo di Champions: l’inno cantato come marcia nuziale

Scritto da Redazione CalcioBlog24 | giovedì 29 marzo 2012 | Scritto in , ,

Celebrazione insolita, quella che ha unito a Sant Boi de Llobregat gli sposiniMarcos e Neus.
George M. Groutas - flickr.com
Per il matrimonio, infatti, la donna ha fatto una sorpresa al consorte tifoso, facendo cantare l’inno della Champions League in chiesa. All’udir della prima nota della celeberrima musichetta, Marcos ha sollevato lo sguardo rivelando stupore e piacere, per poi abbracciare la compagna.
 
Ecco il video della scena prelevato da Youtube:


Autore:Emanuele Celeste per soccermagazine.it
http://www.soccermagazine.it/curiosita/video-spagna-matrimonio-a-ritmo-di-champions-linno-cantato-come-marcia-nuziale-60237/

Porto, Chelsea e Inter dall’esonero facile: il dopo-Mourinho è devastante

Scritto da Redazione CalcioBlog24 | martedì 27 marzo 2012 | Scritto in , ,

Le squadre che ha condotto Mourinho in passato(Porto,Chelsea,Inter) non riescono a voltare pagina e dimenticare lo Special One. L'Inter prova a risorgere con Stramaccioni ma è innegabile l'apprezzamento di Moratti per Villas Boas

Mourinho in qualsiasi piazza è andato ad allenare ha lasciato il segno portando trofei e titoli in piazze quali Porto, Chelsea e Inter. Quando và via lascia un vuoto incolmabile con le società incapaci a ripercorrere le vittorie ottenute con lo Special One.
Fonte immagine: Wikipedia Autore: Новикова Юлия
Alle società chiede i giocatori speculari al suo progetto di gioco e vuole carta bianca per la gestione dello spogliatoio e del rapporto con la stampa.Quando lo Special One si è reso conto di aver raggiunto i più alti obiettivi perseguibili e di aver spremuto sia fisicamente che mentalmente i giocatori a sua disposizione prende le valigie dichiara chiuso un ciclo e si rimette in gioco in una nuova piazza. Quando cambia aria lascia le sue vecchie società incapaci di ricominciare quasi stordite dall’addio dell’abile stratega portoghese. Il Porto con Mourinho vinse la Champions League ma nei due anni successivi la società a causa dei risultati non esaltanti riesce a cambiare  ben tre allenatori in una sola stagione; Del Neri viene cacciato prima ancora dell’inizio del campionato e non ebbero miglior sorte i successori Victor Fernandez e Josè Couceiro con il primo che riuscì a perdere la Supercoppa Europea con il Valencia mentre il secondo a fatica vincerà ai rigori l’Intercontinentale contro l’Once Caldas e niente più.  La stagione successiva non andò meglio con la squadra affidata inizialmente a Co Andraanse con il Porto che disputò un brutto girone di Champions League ma riuscirà per lo meno a vincere il campionato. La stagione successiva viene assunto Jesualdo Ferreira che  conquistò ben tre scudetti in altrettante stagioni nonostante lo scandalo riguardo a presunte partite truccate che investì il Porto. Nella stagione 2010-2011 arriva la svolta con l’ingaggio di Villas Boas, il seguace di Mourinho, con il Porto capace di vincere la Supercoppa portoghese ai danni del Benfica, lo scudetto con ben cinque giornate d’anticipo e tornerà vincente anche in ambito europeo conquistando l’Europa League battendo in finale i connazionali del Braga. I paragoni con Mourinho per Villas Boas si sprecano e l’annata successiva passerà dal Porto al Chelsea.
In casa Chelsea Mourinho era riuscito a vincere due campionati consecutivi con diverse affermazioni nelle coppe nazionali mentre in Champions League arrivò fino in semifinale non riuscendo a vincerla. Nel 2007/2008 si materializza il suo addio con i Blues che si affidano ad Avraham Grant che sfiorò una Champions League persa in finale ai rigori; è andata male al successore Scolari che non vinse nulla e venne cacciato per Hiddink, un altro allenatore di cui si diceva un gran bene ma che a conti fatti ottenne solo una Fa Cup. Nell’estate successiva la panchina viene affidata ad Ancelotti che nella prima stagione fece benissimo conquistando Community Shield, campionato e Fa Cup; nella stagione seguente i risultati furono pessimi e venne esonerato. Andrà malissimo per Villas Boas osannato quale seguace di Mourinho e che aveva un curriculum di tutto rispetto con i tanti trofei vinti con il Porto ma che a metà stagione in seguito a risultati tutt’altro che esaltanti viene silurato da Abramovic; pur di avere Villas Boas il patron del Chelsea aveva sborsato una penale da 15 milioni di euro versata interamente nella casse del Porto. Adesso sulla panchina dei Blues siede Di Matteo che dopo la qualificazione ai quarti di Champions League ai danni del Napoli sembra già ad un bivio visti i recenti risultati deficitari ottenuti in campionato che hanno in parte pregiudicato la qualificazione alla massima competizione europea per il prossimo anno.
La batosta più dura la prende l’Inter incapace di continuare a vincere in ambito nazionale ed europeo sulla stessa strada tracciata da Mourinho. Con lo Special One l’Inter vince due scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana e nella seconda stagione indimenticabile il Triplete ottenuto grazie alla conquista della Champions League in finale contro il Bayern Monaco. La stessa sera della finale, a partita conclusa, Mourinho annuncierà l’imminente passaggio al Real Madrid con i tifosi nerazzurri che in preda ai festeggiamenti dovranno ingoiare un boccone amarissimo visto l’amore incondizionato provato per l’allenatore portoghese. Al posto di Mou viene ingaggiato un allenatore esperto quale Benitez che riesce a vincere una Coppa Intercontinentale agevolmente aiutato anche dalla pochezza degli avversari che aveva di fronte e una Supercoppa Italiana; perde invece malamente la Supercoppa Europea contro l’Atletico Madrid. L’allenatore spagnolo chiede esplicitamente degli acquisti al presidente Moratti che non lo accontenta e dopo alcuni risultati non esaltanti viene esonerato a dicembre dopo una conferenza stampa durante la quale lo spagnolo sfoga tutta la sua rabbia verso la società. Arriva il turno di Leonardo che portà un pò di serenità nello spogliatoio e conclude la stagione con il secondo posto in campionato e la conquista della Coppa Italia in finale contro il Palermo; Moratti avrebbe voluto continuare con l’allenatore brasiliano che tuttavia decide di mollare la carriera di allenatore per fare il dirigente nell’ambizioso Paris Saint Germain degli sceicchi. Tocca a Gasperini provare a rilanciare le ambizioni nerazzurre ma la società compie l’errore di non dare mai carta bianca su tutto come fu invece per Mourinho; Gasperini aveva chiesto degli acquisti congeniali al suo progetto tattico ma Moratti lo accontentò solo in parte e dopo la debacle in campionato a Novara dove l’Inter perse 3-1 venne sollevato dall’incarico. Moratti opta per Claudio Ranieri che dopo un inizio difficile riesce ad inanellare una serie di ben 7 vittorie consecutive che rilanciano l’Inter in zone più nobili di classifica; gioia che durerà poco per i sostenitori nerazzurri poichè l’Inter cade in una crisi di gioco e di risultati senza uscita. A Ranieri risulterà fatale la sconfitta di Torino contro la Juventus con Moratti che prima ha dato a parole la sensazione di voler confermare l’allenatore romano ma successivamente cambia idea annunciando l’esonero tramite un comunicato apparso sul sito ufficiale nerazzurro. L’Inter adesso è passata da un allenatore esperto e navigato come Ranieri a Stramaccioni, allenatore giovane di appena 36 anni,  addirittura più giovane rispetto al capitano nerazzurro Zanetti che ne ha 38. I tifosi nerazzurri si augurano che l’ex allenatore della Primavera possa incollare i cocci di una squadra satura e completamente allo sbando e possa magari iniziare una carriera da protagonista come allenatore nel calcio che conta. Certo analizzando le scelte prese da Moratti negli ultimi anni è lecito chiedersi quanto durerà Stramaccioni in panchina e se avrà solo il ruolo di traghettatore fino al termine della stagione. L’ammirazione di Moratti per Villas Boas è conosciuta a tutti; dopo Porto e Chelsea sarà il seguace di Mourinho a provare a creare un nuovo ciclo nerazzurro? Mourinho ai tempi dell’Inter molti ricorderanno quando parlava di “Sogno” vincere la Champions League con la squadra nerazzurra e non di “Ossessione” ma la domanda che sorge spontanea è questa: non è che l’assenza di Mourinho sta diventando un’Ossesione per l’Inter e le brutte figure rimediate in campo internazionale sono da attribuire all’assenza di un allenatore dal carisma e dall’acume tattico dello Special One?

Gustavo Javier Bartelt: un bomber di razza che lasciò il segno nei cuori dei tifosi giallorossi

Scritto da Redazione CalcioBlog24 | sabato 24 marzo 2012 | Scritto in , ,

Ecco la storia di un bomber mancato e finito nel dimenticatoio.


(fonte immagine: calciobidoni.it)
Era una rovente estate del lontano 1998 e nel vivo del calciomercato ecco che arriva la bomba in casa Roma. Gustavo Bartelt, giocatore argentino del Lanus viene acquistato dai giallorossi per una cifra che si aggira intorno ai 13 milioni di euro e il giocatore si lega alla società con un contratto di quattro anni e a stagione percepirà ben 1 miliardo e mezzo di ingaggio. L'attaccante è stato voluto da Zeman per la sua prolificità sotto porta e i numeri parlano chiaro 13 reti in 18 presenze nel Lanus. Questo acquisto sembrò zittire le voci che volevano Trezeguet alla Roma. Bartelt aveva un nomignolo come quasi tutti i giocatori argentini e veniva chiamato "El Facha" ossia il bello e venne subito paragonato a Caniggia per la sua velocità. Prese il numero 9 non un numero qualsiasi poichè era presente nella maglia del grande Abel Balbo. I tifosi giallorossi non vedevano l'ora di assistere alle sue magie ma alla fine dovranno accontentarsi di ben altro. Fa il suo esordio il 12 settembre 1998 nella sua unica gara da titolare ma non lasciò il segno; entra in un Roma-Fiorentina e finalmente si fa notare per una giocata importante: dribbling su un avversario e palla in mezzo per il goal vittoria di Alenichev. Poi il buio totale con appena 12 spezzoni di gara e mai una chance da titolare chiuso in attacco dall'ottima stagione dei vari Totti,Del Vecchio e Paulo Sergio. La successiva stagione riesce a fare peggio a livello di presenze con appena 3 gettoni fino a Dicembre offuscato soprattutto dalla presenza dell'aeroplanino Montella. A gennaio decide di cambiare aria e prova a rimettersi in gioco all'Aston Villa,in Inghilterra, dove i tifosi ancora aspettano che scenda in campo per la prima volta ed in estate allora continua il suo girovagare e finisce al Rayo Vallecano nella Liga spagnola. Giocherà 12 incontri riuscendo a segnare persino un goal contro il Malaga ed è una notizia perchè sarà l'unica rete segnata da Bartelt in tutta la sua carriera europea. A fine stagione lascia la Spagna per lo scandalo dei passaporti per i problemi giudiziari legati al suo status di cittadino italiano. A causa di questi problemi resta fermo per ben due anni con il primo essendo ancora sotto contratto con la Roma costretta a pagare profumatamente il giocatore nonostante non giochi. Viene assolto riguardo il caso passaporti e un coraggioso Bartelt ha voglia di mettersi nuovamente in gioco e nel 2003 abbandona l'Italia e torna nella sua Argentina nel Gimnasia La Plata dove giocherà 18 partite ma la storia non cambia poichè non segna nemmeno una rete. A fine stagione pure il dramma della retrocessione e allora prova a cambiare aria di nuovo provando a rilanciarsi nella squadra che lo ha reso famoso quell'All Boys dove tra il 94' e il 97' segnò 27 reti in 92 presenze ma la sostanta non cambia Gustavo Bartelt non sa più segnare con appena due reti in 35 presenze. E' tutt'ora ingaggiato dall'All Boys ed a 37 anni è finito come era prevedibile ai margini della squadra.




Ed ecco la sua illustre carriera calcistica da bomber mancato:
 ( fonte: wikipedia.org)


































Si ringrazia calciobidoni.it per l'ispirazione dell'articolo.

Video-Honk Kong: un giovanissimo calciatore scambia la testa dell’avversario per un pallone

Scritto da Redazione CalcioBlog24 | mercoledì 21 marzo 2012 | Scritto in , ,

In un incontro tra due squadre facente parte un campionato under 12 è possibile assistere anche ad un fallaccio d'altri tempi

Nonostante siano ancora dei giovani calciatori alle prime apparizioni in tornei locali c’è chi sa già come picchiare duro un avversario.
Fonte immagine: flickr.com - lucam
Mentre si stava svolgendo un incontro di calcio under 12 ad Honk Kong, un giocatore ha deciso di colpire violentemente con un calcio la testa di un avversario che si trovava già a terra. Nella gara di andata tra le due squadre che stavano giocando, il Kitchee e l’FSE, si erano imposti i primi con il rotondo punteggio di 16-0 e forse il risultato subito all’andata ha fatto perdere la testa al ragazzino che ha deciso di vendicarsi nella gara di ritorno a modo suo. Subito dopo l’inqualificabile gesto sono entrati in campo diversi genitori dei ragazzi che stavano giocando e la situazione è un pò degenerata con la partita che è stata immediatamente sospesa.



Autore: Federico Sessa

Video-Belgio: Veselinovic, una rovesciata pazzesca!

Scritto da Redazione CalcioBlog24 | | Scritto in , ,

Una splendida acrobazia di Veselinovic che in rovesciata supera il portiere avversario

Si sta giocando la gara tra Gent e Kortijk valida per la 29esima giornata del campionato belga con i padroni di casa che conducono la gara con il comodo punteggio di 2-0.
Fonte immagine: Lovedimpy
Al minuto 79 entra in scena Dalibor Veselinovic, attaccante serbo degli ospiti che sfrutta alla grande l’assist di testa del compagno N’diaye e con una splendida acrobazia batte con una difficilissima rovesciata il portiere avversario che rimane di sasso. La rete non servirà al Kortrijk per evitare la sconfitta visto che nei minuti finali il Gent segnerà persino la rete del 3-1 ma per Veselinovic resterà comunque una giornata magica per la rete stupenda che ha segnato che di sicuro ha deliziato molti amanti dei gol in acrobazia. Ecco le immagini della rete di Veselinovic prese da Youtube:



Autore :FEDERICO SESSA

Mika Aaltonen: Un giocatore che amava così tanto studiare che abbandonò il calcio giocato

Scritto da Redazione CalcioBlog24 | venerdì 16 marzo 2012 | Scritto in , ,

I più giovani forse non conosceranno questo giocatore che ha lasciato un segno indelebile nella storia dell'Inter.
Siamo nell'anno 1987 e l'Inter gioca i sedicesimi di finale della Coppa Uefa ospitando in casa il Turun Palloseura, squadra finlandese semi-dilettantistica.Al 56' un giovane biondino tale Aaltonen da più di trenta metri lascia partire un bolide pazzesco che trafigge l'allora portiere neroazzurro Walter Zenga. E' la rete della vittoria clamorosa della squadra finlandese a San Siro con i nerazzurri che poi si rifaranno ribaltando le sorti della qualificazione vincendo in Finlandia per 2-0. Quel goal segnato da Mika Aaltonen segnò un radicale cambiamento per l'allora sconosciuto giocatore finlandese. L'Inter decise di acquistarlo immediatamente dopo quella partita colpita dalla classe di Mika e i nerazzurri lo girarono nella serie b svizzera al Bellinzona. L'anno dopo l'Inter che davanti aveva delle bocche di fuoco quali Matthaeus, Ramon Diaz e Brehme decide di mandare Aaltonen nuovamente in prestito al Bologna. La cosa stupefacente è che il girovago Mika rappresentava uno dei rari casi di studente-calciatore con il finlandese capace di dare quattro esami nel periodo tra Ottobre ed Aprile alla facoltà di economia e commercio e ne approfitta per imparare anche l'italiano. Sul campo andava peggio però poichè è riuscito a giocare appena 37 minuti complessivi in tutta la stagione. Silenziosamente ad aprile lasciò l'Italia per tornare nella sua Finlandia. Continuerà a girare tra Germania, Olanda ed Israele senza mai riuscire a farsi ricordare per le gesta sportive. Volete sapere che fine ha fatto? La sua vita non era il calcio ma lo studio; si è laureato ed diventato un economista e collabora presso un'università presso un centro di ricerche presente a Turku nella sua Finlandia. Questa è la storia di come un goal segnato può cambiarti la vita, l'Inter ai suoi tempi ci aveva visto giusto.


Eccolo Aaltonen oggi ( foto da www.aalto.fi) :


















Ed ecco la sua illustre carriera calcistica stroncata da un infortunio all'anca nel 94'. In realtà ha cercato una scusa perchè Mika voleva solo studiare e non giocare a calcio
 ( fonte: wikipedia.org):



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